Lo spazzolino del futuro è italiano: una storia d’innovazione “Banale”

ToothBrush lo spazzolino del futuro

Lo spazzolino da denti è lo stesso da anni: possono cambiare il materiale, la flessibilità, il tipo di setole, ma sostanzialmente l’oggetto che usiamo tutti i giorni non è mutato molto da quando è stato inventato. ed è qui che entra in gioco l’innovazione di Banale.

Un oggetto più banale non c’è: lo spazzolino da denti è usato da miliardi di persone e nessuno si aspetta che possa cambiare più di tanto. Ed è qui che sbagliamo: sì perché Tommaso Puccioni, 34 anni, e Stefano Bossi, 35, hanno un’idea diversa. Con la loro startup “Banale” hanno avuto l’ambizione di entrare in un settore così poco creativo e tentare uno stravolgimento.

Ecco il video che propone il concept di ToothBrush, il loro spazzolino outdoor:

L’idea è molto semplice: nella stessa custodia sono presenti sia le setole che alcune dosi di dentifricio. L’oggetto è molto piccolo ed è quindi facilmente trasportabile; è inoltre personalizzabile e si ricarica e igienizza in pochi passaggi.

“Non avevamo competenze di design”, raccontano in un’intervista a Millionaire, “ma una passione comune per l’innovazione. Ci piace studiare i mercati dove ce n’è di meno e pensare a nuove proposte per rispecchiare l’evoluzione dei comportamenti delle persone”.

I due sono partiti da un dato rilevante: il 30% delle persone, ormai, si lava i denti fuori casa. Ecco perché era necessario creare un oggetto che fosse più adatto alle rinnovate esigenze dei consumatori. Un’innovazione che difficilmente sarebbe avvenuta in un mercato ormai chiuso e statico:

“È un mercato dominato dalle multinazionali che spesso hanno poco interesse a fare nuovi prodotti. Potenziano il marketing e propongono sempre la stessa minestra”.

I finanziatori all’inizio scarseggiano: i business angel italiani non sembrano appassionati all’idea. Ma i due non demordono:

“Abbiamo fatto ricorso alla nostra rete di contatti personali, cercando imprenditori di aziende che hanno una più alta propensione al rischio. Allo stesso tempo abbiamo partecipato al bando Smart e Start, coinvolto qualche banca. In totale abbiamo raccolto 1,5 milioni di euro”.

I prodotti venduti – al prezzo di lancio (maggiorato) – sono già duemila e Banale ha stretto accordi per distribuire in 50 catene di negozi (tra cui Mondadori e Coin). A febbraio avverrà il lancio definitivo, con un prezzo ribassato (15 euro) e la contestuale espansione in Europa.

Sono tre i consigli degli startupper per chi vuole avviare un’impresa:

1. Punta su un settore fermo (dove non s’innova più)
2. Segui i cambiamenti dei comportamenti dei consumatori
3. Personalizza

(Foto e Video: Banale)

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