L’alleanza Google-WordPress per ‘accelerare’ le pagine mobile

Il Mobile

Ormai da tempo, Google ha puntato tutto sul mobile. Si tratta di una scelta obbligata, vista l’enorme diffusione a livello globale di dispositivi per la navigazione online in mobilità. Basti pensare che il primo novembre, per la prima volta nella storia, il traffico Internet da smartphone e Tablet ha superato la navigazione da desktop.

Un superamento dovuto sì soprattutto ai mercati emergenti: basti pensare che in India il traffico web è già al 75% mobile. Ma il trend è destinato a cambiare l’utilizzo di Internet anche nei mercati maturi. Negli Stati Uniti il 58% del Traffico è ancora via desktop, in Gran Bretagna è al 55,6%. In Italia, il traffico mobile arriva al 30% dagli smartphone e al 5,7% dai tablet. Ma la penetrazione di questi strumenti raggiunge soglie molto elevate.

Uno degli strumenti che Google ha messo a disposizione si chiama AMP, acronimo di Accelerated Mobile Pages.

AMP: le pagine mobile superveloci

Lanciate a ottobre 2015, le pagine superveloci sono frutto del formato AMP HTML, un framework open source, che consente ai siti web ottimizzati per la visualizzazione su dispositivi mobili di risultare più veloci all’utente finale.

Grazie alla memorizzazione nella cache AMP di Google, le pagine superveloci vengono caricate più facilmente. In particolare, il sistema permette la visualizzazione istantanea di contenuti cosiddetti “pesanti”: infografiche, video, advertising ad alto impatto.

AMP HTML è, inoltre, multipiattaforma: funziona cioè indipendentemente dal modello del dispositivo e dal sistema operativo dell’utente (iOS, Android, Windows Phone).

Tra le piattaforme su cui funziona, non poteva ovviamente mancare la Ricerca Google:

Se una pagina web elencata nei risultati della Ricerca Google ha una versione AMP valida, la Ricerca può indirizzare gli utenti di dispositivi mobili alla versione AMP nella cache.

Questo spiega l’importanze che il nuovo protocollo assume per la SEO. Non è la prima volta che Google dà priorità ai contenuti mobile. Ne avevamo parlato in occasione del cosiddetto mobilegeddon, aggiornamento massiccio dell’algoritmo di ricerca, che dava priorità alle pagine ottimizzate per i dispositivi mobili.

Le pagine AMP integrate nella SERP

Da quando il progetto AMP è nato, Google sta lavorando per rendere più veloce l’esperienza degli utenti mobile. A Febbraio, le pagine AMP compaiono nella sezione ‘Prima Pagina’ (Top Stories in inglese) della Ricerca Google. Ad Agosto, veniva assegnato il ‘badge’ AMP alle pagine che ne facevano uso.

Si trattava però di una preview. Solo nel tardo settembre di quest’anno, la funzionalità è stata estesa a tutti gli utenti di smartphone e tablet nel mondo.

Ecco una dimostrazione pratica del badge AMP nella SERP di Google:

AMP-Result-v3-CellPhoneCase.gif

Questo è invece uno shot di una ricerca Google con il simbolo AMP nella sezione Prima Pagina:

Le Accelerated Mobile Pages nella sezione Prima Pagina della SERP

La nuova feature non influisce sui risultati di ricerca, non serve quindi a scalare posizioni nella SERP. Almeno, non ufficialmente. È evidente che un utente a conoscenza della dicitura, preferirà una pagina web che si apre più rapidamente, rispetto a una tradizionale.

WordPress e l’AMP

All’inizio del 2015, WordPress ha annunciato che tutti i siti web caricati sul CMS avrebbero supportato automaticamente l’AMP.

Ora che Google ha annunciato l’aggiornamento, leggiamo sul blog ufficiale di WordPress, “tutti i siti degli utenti di WordPress.com sono già pronti”.

L’ultimo update del CMS, inoltre, ha fornito agli sviluppatori una serie di nuovi tool per sfruttare al massimo le potenzialità di AMP, dedicandovi una sezione apposita.

Tra le varie opzioni, la possibilità di customizzare il design delle AMP: header, colori, link, color scheme e così via.

Secondo i calcoli della stessa Fondazione, le pagine che utilizzano lo strumento caricano fino all’89% più velocemente del normale.

Linee guida per le Accelerated Mobil Pages

Per rendere un sito conforme alle indicazioni di Google e in particolare alle pagine AMP, i criteri sono 5.

  • Design. Pagine web conformi alla specifica AMP.
  • RilevamentoLe pagine AMP devono essere rilevabili.
  • ConvalidaLe pagine web devono essere scritto in formato HTML AMP valido.
  • Dati strutturatiIl markup dei contenuti deve essere eseguito con dati strutturati.
  • StatoPer individuare errori, è necessario monitorare il rapporto AMP su Search Console.

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